Efficienza energetica degli infissi: i parametri di riferimento

L’efficienza energetica di finestre, porte e lucernari – componenti importanti di uno spazio abitativo – è insieme all’isolamento acustico, una caratteristica degli infissi di ultima generazione. Assicurarsi che siano il più possibile efficienti dal punto di vista energetico può far risparmiare energia, ridurre i costi di riscaldamento/raffrescamento, illuminazione. Pertanto, a tutto vantaggio del comfort della casa. Le prestazioni energetiche di una finestra sono influenzate da un’ampia gamma di fattori; quindi, non è facile scegliere una finestra a una prima occhiata. Fortunatamente esiste un sistema di classificazione che aiuta chi è alla ricerca di una soluzione efficiente. I produttori di finestre possono indicare l’efficienza energetica utilizzando una scala di valutazione energetica che va da A++ a E. La valutazione dell’intera finestra non può prescindere da una stima su parametri come perdita di calore, accumulo termico, guadagno solare, in modo da determinare l’impatto complessivo dell’installazione di un serramento in un’abitazione.

Efficienza energetica degli infissi: coefficiente di trasmittanza

Quando si installano nuovi infissi in abitazioni nuove, o si sostituiscono porte e finestre in residenze di recente ristrutturazione bisogna tenere a mente due priorità: stabilità ed ermeticità. Un infisso ermetico è sinonimo di afflusso di umidità ridotto. Alla luce dei nuovi standard di efficienza energetica che mirano a contenere l’impatto ambientale, un immobile deve consumare poca energia e allo stesso tempo garantire il massimo comfort interno. La domanda che tutti dovrebbero porsi è la seguente: come reagiscono gli infissi di casa mia di fronte alla differenza di temperatura tra esterni ed interni? Quanto resistono al passaggio di calore? Ecco perché la grandezza fisica nota come trasmittanza termica viene in nostro aiuto per valutare le prestazioni termiche degli edifici. Espressa in w/ m²K, watt per metro quadro Kelvin, la trasmittanza indica il flusso termico che passa attraverso un oggetto solido e di conseguenza, la capacità di trattenere e disperdere calore.

Gradi giorni e valori di riferimento

I gradi giorno sono uno dei parametri di riferimento per individuare il fabbisogno termico degli edifici. Il calcolo dei gradi giorno avviene sommando la differenza tra la temperatura di riferimento – fissata a diciotto gradi celsius – e la temperatura media giornaliera. Il risultato ottenuto determina la suddivisione del nostro paese in sei aree climatiche. La prima, identificata con la lettera A, indica le località più miti della penisola. L’ultima, contrassegnata con la lettera F, le zone più rigide. In base al D.M. requisiti minimi (decreto 16 giugno 2015) la trasmittanza termica varia a seconda della zona climatica, per cui

  • Nella zona climatica A e B dovrà essere paria a 3,00 W/m2K;
  • Nella zona climatica C dovrà essere pari a 2,20 W/m2K;
  • Nella zona climatica D dovrà essere paria a 1,80 W/m2K;
  • Nella zona climatica E dovrà essere paria a 1,40 W/m2K;
  • Nella zona climatica F dovrà essere paria a 1,10 W/m2K

Il sole e il suo contributo

Giudicato uno dei parametri di riferimento per la valutazione della performance termica, il guadagno di calore solare descrive come la radiazione solare viene trasformata in calore. Quando i raggi solari colpiscono un oggetto, come una finestra, una parte dell’energia solare viene assorbita, riscaldando l’oggetto, e lasciata passare. I produttori di finestre utilizzano il coefficiente di guadagno di calore solare per descrivere quanta energia passa attraverso una finestra e quanta ne viene assorbita. Un coefficiente basso definisce un determinato serramento che trasmette poca energia; al contrario, un numero più alto indica che il guadagno di calore solare è maggiore. Le finestre che consentono un elevato guadagno di calore solare garantiscono efficienza energetica se si vive in una zona con inverni rigidi, dove è fondamentale sfruttare il calore diretto del sole. Tuttavia, questi tipi di finestre non sono l’ideale se si teme il surriscaldamento degli ambienti domestici durante le giornate più calde nei mesi estivi.

Efficienza energetica è (anche) Protezione solare

In relazione alla schermatura solare, è bene soffermarsi sul grado di protezione che caratterizza i vetri comuni, come quelli delle finestre di casa. Essi sono in grado di filtrare i raggi UVB che incentivano la produzione di vitamina D, ma non i raggi solari UVA, che a differenza dei primi penetrano ben sotto lo strato superiore dell’epidermide. Le nubi e i vetri bloccano le radiazioni UVB – responsabili di scottature ed eritemi – non gli UVA che causano invece invecchiamento precoce della pelle, con insorgenza di macchie e rughe. Oggi esistono metodi per ridurre la capacità dei raggi UV-A di penetrare nel vetro. Uno di questi metodi consiste nell’aggiungere una pellicola solare all’interno delle finestre. Queste pellicole bloccano i raggi UV-A e possono anche mantenere la casa più fresca, in quanto riflettono un po’ di calore.

Le pellicole anti UV

Oggi il mercato mette a disposizione vari strumenti per bloccare il più possibile l’azione dannosa delle radiazioni UVA, responsabili anche dello sbiadimento degli arredi. In genere, le pellicole per finestre con protezione UV sono facili da applicare sul vetro esistente e sono disponibili al metro o tagliate su misura. Le pellicole UV per finestre possono essere applicate su vetri lisci e non strutturati, su finestre o porte. mantenendo al contempo una visibilità ottimale e un’illuminazione naturale. Non solo questi tipi di pellicole per finestre sono progettati per ridurre efficacemente la trasmissione dei raggi UV, ma essendo spettralmente selettive contribuiscono concretamente a migliorare l’efficienza energetica dell’edificio, nonché la performance termica complessiva di un’abitazione.